
Episodi incresciosi come quello del Revenge Porn, fenomeni che stanno interessando in questi ultimi giorni l’Onorevole Giulia Sarti, ma nel passato hanno toccato ragazze come Tiziana Cantone e come molte altre di cui conosciamo il triste epilogo, devono trovare una soluzione. La diffusione di materiale privato è un atto vigliacco e disarmante perché non permette alla persona colpita di difendersi. Una delle questioni cruciali, su questo tema, è l’impossibilità di garantire un vero e proprio oblio una volta che le immagini vengono caricate online, di conseguenza, diventando virali, rimangono per sempre all’interno del web.
La pubblicazione di foto o video intimi senza il consenso della persona interessata, spesso in risposta alla chiusura di una relazione, si sta diffondendo in maniera sempre più esponenziale. Il Revenge Porn, che è riconosciuto come reato in Germania, Israele, Regno Unito e in trentaquattro Stati degli Usa è approdato in commissione anche in Italia.
Tutt’oggi l’unica possibilità riconosciuta alle vittime per reagire a questa violenza è fare riferimento alla normativa sui reati di diffamazione, estorsione, violazione della privacy e trattamento scorretto dei dati personali, che non recepisce, però, la gravità e la peculiarità del fenomeno. E’ nostro dovere proteggere la libertà e la privacy delle persone, spesso giovani, che subiscono, o hanno subito, lo stesso vergognoso trattamento.
E’ questo quanto dichiarato in una nota dai Consiglieri provinciali della Lega Salvini Trentino Mara Dalzocchio, Katia Rossato e Alessia Ambrosi